Un nuovo incontro..

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    Nagisa Fujimi
    Meglio un’inimicizia di legno massiccio che un’inimicizia di vimini
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    Che magnifica giornata! Il sole, appena levato, era già caldo. Il cielo, giallo come i fiori d'ibisco e trasparente come l'acqua più pura, lasciava immaginare che salendo un pò più in alto si sarebbe scorto ancora le stelle dietro le colline. Si era nel pieno della stagione delle piogge. Spirava ovunque una dolce e leggera prezza. Un tempo davvero splendido!
    Una giovane ragazza, se ne stava seduta all'interno di un bar, incompagnia di un'altra ragazza, bevendo il loro caffè, prima di recarsi a scuola. Incurante degli sguardi che le lanciavano i giovani.
    - Ehi Nagisa guarda quel tipo ti sta puntando..- disse maliziosamente la sua compagna, sedutale di fronte
    - La cosa mi è del tutto indifferente! - rispose la ragazza finendo il suo caffè.
    - Ma uffa, per te, tutto è indifferente..- rispose stizzita, gonfiando leggermente le guancie, pareva fosse come una bambina di 5 anni
    - Kanna lo sai che a me i ragazzi per il momento non m'interessano..-
    - Lo so, ma dovresti uscire ogni tanto. Non puoi stare sempre in mezzo a quei maledetti libri.- rispose con insistenza, ottendo in cambio uno sguardo di sufficienza
    - Mmm..-
    - Basta ci rinuncio..-
    disse infine, appoggiando la schiena sul divanetto e, tornando a bere il suo caffè, che ormai si era anche raffreddata.
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  2. MimiTachikawa10
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    Mimi Tachikawa


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    Mimi Tachikawa era di fretta quella mattina. Come il solito era ancora in ritardo. Non aveva sentito la sveglia e adesso le toccava fare tutto di corsa. Si era infilata la prima cosa che le capitò a tiro, dopo aver dato una rapida occhiata al tempo fuori la finestra. Era bel tempo, non avrebbe dovuto imbottirsi troppo. Per precauzione però prese un leggero giacchettino che si infilò uscendo di corsa da casa, per poi calzarsi lo zaino, sempre strada facendo. Quando fu quasi a metà strada si rese conto di essersi scordata di fare colazione, tanto non avrebbe fatto in tempo. Avrebbe cercato un bar strada facendo, per poi recarsi a scuola. Quando all'improvviso se ne trovò uno d'avanti, un bel bar dall'aria elegante, entrò. Il bar all'interno era affollato, per la confusione del primo mattino. Districandosi dalla folla giunse al bancone, non avrebbe avuto tempo per sedersi, avrebbe preso un caffè al volo, prima di correre a scuola. Un cameriera le chiese l'ordinazione. Lei rispose <<un caffè e una briosches da portar via, grazie.>> disse aspettando che la servissero e le dissero quant'era così che potesse pagare. Quando notò due ragazze sedute a un tavolino accanto a lei.....che strano la ragazza di spalle le sembrò di averla intravista a digiworld, era difficile non notare quei lunghi capelli blu-viola. Non era abituata a vedere digiprescelti da per tutto, ma le cose erano cambiate nel fra tempo, non erano più i loro tempi in cui erano soltanto loro......loro 8 e si conoscevano tutti. A questo non si era ancora abituata, anche se era contenta per i nuovi che adesso potevano conoscere digiworld. Sorrise al pensiero che potesse essere diventato un modo conosciuto da tutti, che poteva essere amato e apprezzato, ma si fece subito triste al pensiero dei tempi passati......della loro unione della loro amicizia, nel fra tempo le cose erano cambiate fra di loro, ma era felice di quei digiprescelti che ancora potessero essere felici in quel mondo come nulla fosse, come quando lo era stata lei tempo prima, quella ragazza in fondo era fortunata, come non lo era stata lei. In quel momento le consegnarono il caffè e il sacchetto con la briosce e lei fu strappata alle sue riflessioni, ringraziando la commessa. Mentre sorseggiava il caffè, prese in suo digivise dallo zaino e lo osservò, in fondo lei lo era ancora una digiprescelta, non avrebbe dovuto essere così triste, anche se tutto era cambiato........ripensò a quel mondo e Palmon.....sarebbe dovuta andare a trovarla, le sarebbe piaciuto stare un po in sua compagnia, in fondo non si vedevano da qualche tempo e poi non avrebbe avuto modo di pensare al resto......si, sarebbe dovuta andare a trovare palmon, le sarebbe servito, l'avrebbe tirata un po su con il morale, le sarebbe servito a distrarsi. Si avrebbe fatto così..............



     
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    Nagisa Fujimi
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    Nagisa stufa di sentire le lamentele della compagna decise che era il momento di alzarsi. Prese il suo fedele borsellino, di un colore fucsia scuro, con finiture color oro e argento. La giovane fanciulla la osservò per un istante, con uno sguardo perso nei pensieri, non sentendo che la sua compagna la stava chiamando..
    - Nagisa tutto bene! - disse Kanna sventolando la mano davanti al suo viso
    - Mmm cosa c'è..- rispose la ragazza, guardandola stranita
    - Dovrei fartelo io questa domanda. Ti eri imbambolata a fissare il tuo borsellino! disse incrociando le braccia a mo di stizza
    - No. Nulla. Dai andiamo, altrimenti faremo tardi. - disse infine, incamminandosi verso il bancone, quando d'un tratto si arrestò
    - Qualcosa non va Nagisa? - disse Kanna curiosa
    Ma Nagisa non le diede ascolto. Davanti a lei vi era un'altra fanciulla, a lei familiare ma non rimembrava, dove l'avesse gia vista. Ma era sicura di averla già vista da qualche parte, ma per il momento decise di accantonare questo pensiero. Avrebbe pensato di indagare più tardi. Così pagò il suo caffè e quella della sua compagna e uscirono dal bar.
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    teso scusami se non ti risponderò subito, ma dato che il mio pc è vecchio come il cucco -.-..va un pò a rilento, soprattutto a caricare le imma T_T
     
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  4. MimiTachikawa10
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    Mimi Tachikawa


    i6c

    Mentre si infilava la briosche nello zaino, la ragazza che aveva notato prima, la digiprescelta si avvicinò al bancone e pagò il conto, insieme alla sua amica, poi usci. Fu sollevata dal fatto di non essere stata riconosciuta, dopo la battaglia con i padroni delle tenebre, le loro vicende erano state proiettate nei cieli di tutta la terra, molti dei nuovi digiprescelti di tutto il mondo era così che avevano trovato il loro digivise, assistendo a quelle vicende, un pò come era avvenuto a loro parecchio tempo prima, per diventare digiprescelti bisognava aver assistito a delle vicende del mondo digitale e così loro otto per chi aveva assistito alla vicenda, erano diventati una specie di idoli, tutti (almeno i digiprescelti) sapevano i loro nomi e le loro avventure, ma Mimi non aveva mai apprezzato tanta fama, in fondo quei ragazzi non gli conoscevano veramente, gli conoscevano solo per le loro avventure, per quello che avevano fatto, ma non sapevano niente di loro, della loro vita, dei loro problemi, delle loro difficoltà, delle loro debolezze. Erano famosi per come avevano salvato digiworld, ma nessuno si preoccupava mai di quello che potevano provare loro veramente, del tempo che facevano perdere loro quando gli riconoscevano, senza pensare a quello che invece avrebbero potuto avere loro da fare, dei loro impegni, della loro vita. Quando avrebbe voluto scomparire, dimenticare tutto, non pensare a niente, semplicemente non pensare e stare per conto suo, finiva per essere assillata da centinaia di suoi fan che volevano seguire le sue orme, sue e dei suoi amici, gli chiedevano degli altri della loro amicizia, del loro legame, di come avevano potuto superare tutto, malgrado le difficoltà, solo con la forza della loro unione, quando lei avrebbe voluto pensare ad altro, quando avrebbe voluto non esistere. Quanto avrebbe voluto poter respirare, essere normale, essere come gli altri, non dover essere sempre al centro dell'attenzione, ma ormai sembrava essere diventato un dato di fatto, girare per digiworld e dover essere fermata ogni dieci secondi, da chi si ricordava chi era ed era costretta ripetere tutto da capo, senza sosta, come era andata, come era cambiata la loro vita, cosa ne era stato di loro, quando non aveva nessuna intenzione di raccontare tutto di loro, ed era costretta a diventare elusiva ad inventare scuse e dover scappare via e a chi si faceva troppo insistente ad inventarsi tutto, pur di tenerli a bada, di non dover rivelare tutto della sua vita e dei suoi problemi. Questo non le piaceva, non le era mai piaciuto, non le piaceva mentire. Non era quella la sua vita, era vita falsa che era stata costretta a costruire per tutte quelle domande e tutta quella attenzione, non lo sopportava più, a volte avrebbe voluto poter diventare invisibile, potersi ficcare un sacco in testa e non essere vista da nessuno, non dover affrontare tutto. Perchè la vita doveva esserle cambiata a tal punto? Certo era contenta di aver conosciuto Palmon, di aver conosciuto i tanti amici, i tanti digimon che avevano incontrato in quel mondo, di aver vissuto tante avventure, delle quali anche molto belle anche se avevano avuto i loro alti e bassi, le loro gioie e le loro tragedie, ma malgrado tutto il male che avevano dovuto subire, era sicura che i lati positivi della loro avventura valevano la pena di aver passato anche quelli negati e poi gli avevano uniti di più, forse troppo....dato come erano andate le cose per lei. Era solo quello che era venuto dopo che non sopportava, che avrebbe voluto cancellare e dimenticare, voleva tornare ad essere se stessa.....
    Si voltò a vedere uscire la ragazza dal bar, con un po di malinconia, quanto avrebbe voluto potersi aggirare a digiworld normalmente, senza doversi fermare in continuazione, senza essere riconosciuta, quando si ricordò di essere in ritardo, quei pensieri l'avevano distratta e fatto dimenticare il contesto e che doveva scappare a scuola. prese in tutta fretta gli spiccioli dal suo borsellino, in stoffa grezza, di un verde militare, un po scolorito e segnato dal tempo, era cambiata molto da quella avventura, ormai sapeva essere un altra persona, era cresciuta dopo tutte quelle avventure, ormai non era più così attaccata al resto.....alla moda, alla bellezza.....erano solo inutili sciocchezze che non avevano senso, rispetto alla vita, alla amicizia, alla giustizia.....ormai cercava di puntare all'essenziale. Mise frettolosamente i soldi sul bancone del bar e scappo via, precipitandosi in strada, svoltando sulla strada che la portava alla scuola di tutta fretta, senza guardare dove metteva i piedi, adesso si che era in ritardo, ma perchè non poteva smettere di trovarsi fra le nuvole e perdere tempo inutilmente? Quando andò a sbattere contro qualcosa, senza rendersi conto contro chi o cosa fosse andata a sbattere e ritrovandosi improvvisamente per terra tutta dolorante, mentre cercava di fare mente locale di cosa le stesse accadendo intorno e del perchè fosse improvvisamente finita per terra.




    Non preoccuparti, anche se rispondi dopo XD. Anche io non so se riuscirò a rispondere sempre in tempo...è un brutto periodo, sono molto impegnata con l'università......quindi non ho molto tempo da passare sopra il computer
     
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    Nagisa Fujimi
    Meglio un’inimicizia di legno massiccio che un’inimicizia di vimini
    Nagisa lungo il tragitto, che l'avrebbe portata a scuola, ripensò a quella ragazza vista al bar. Aveva un viso molto familiare, difficilmente non si ricordava di qualcuno. Aveva sempre avuto una memoria di ferro, ma il viso di quella ragazza le sfuggiva, come una farfalla al vento. Ma era certa che l'aveva vista da qualche parte in giro, forse anche a Digiworld. Ripensò alla prima volta che ci era andata, o per meglio dire catapultata in quello strano mondo digitale. Alla paura che l'aveva assalita, trovandosi di fronte ad un luogo sconosciuto e, poi lì conobbe il suo primo digimon e da lì, ci ritornò più volte.
    La ragazza persa nei suoi pensieri, non si accorse che aveva preso un'altra strada..
    'Ecco ho sbagliato strada' pensò irritata e facendo dietro front, quando all'improvviso, sentì qualcuno sbattergli contro e cadde a terra dolorante..
    - Ahi che dolore..- si lamentò, massaggiandosi la parte lesa, stava per inveire con questa persona, quando si accorse che era la stessa ragazza del bar. Rimase un attimo a fissarle e notò che per terra c'era uno strano oggetto, la osservò attentamente e notò che era un digivice, ma aveva una forma diversa dalla sua..
    'Ah ecco adesso mi viene in mente dove l'ho vista' pensò, prima di alzarsi e aiutare la ragazza..
    - Tutto bene? - le chiese, accennando un sorriso.
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    ti capisco perfettamente XD anch'io sono molto impegnata con il lavoro, certo lavoro in una biblioteca, dove la maggior parte sto davanti al computer, ma delle volte non riesco proprio a venire sui vari forum -.-
     
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  6. MimiTachikawa10
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    Mimi Tachikawa


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    Mimi era ancora per terra, spaesata, quando si accorse che la ragazza contro cui si era scontrata era la stessa del bar, rimase a guardarla per qualche secondo, osservando qualcosa che doveva esserle volato durante lo scontro, Mimi credette potesse essere il digivise, anzi "temette" potesse essere il digivise, poi la ragazza si alzò e accennando un sorriso le chiese se stava bene, ne fu sorpresa, credeva se la sarebbe presa con lei per averla buttata in terra, a volte le ragazze sapevano essere anche molto permalose, ma non lo fece, anzi le sembrò volesse aiutarla, così anche lei ricambiò il suo sorriso, si rialzò, cercò di sbattersi i vestiti per ripulirsi e mentre le diceva:
    <<si, ecco, insomma...più tosto, tu come stai? Mi dispiace ti ho fatto male, ma non ti ho proprio vista, sai avevo la testa altrove e non devo aver guardato dove mettevo i piedi>> cercando di scusarsi per l'accaduto, si guardò intorno per cercare di recuperare quello che aveva perso, si accorse che era stato proprio il digivise che le era caduto, nello scontro doveva esserle caduto dalla tasca, adesso avrebbe dovuto dare delle spiegazioni, si chinò a raccoglierlo, lo prese con cura come un oggetto prezioso, poi lo strofinò come per ripulirlo dalla polvere, per fortuna non aveva perso nient'altro, si rialzò e sorrise alla ragazza e le disse, nel tono più cordiale possibile. porgendole la mano:
    <<ad ogni modo, mio nome è Mimi Tachikawa, il tuo?>>
    Come aveva imparato, quando si conosceva una nuova persona, era buona norma sempre prima presentarsi. Anche se in quel caso, non sapeva quanto bene avrebbe potuto portargli far sapere chi era e il digivise lo confermava, ma infondo era quello il suo nome, Mimi..... ed è così che doveva presentarsi.



     
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    Nagisa Fujimi
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    La vidi spolverarsi i vesti e girarsi per cercare di recuperare il suo digivice. La prese in mano con devozione cura e pulirlo dai residui di polvere
    - Non preoccuparti sto bene - le rispose sorridendo
    ' E' lei' pensò prima di stringerla la mano e presentarsi a sua volta
    - Comunque io sono Nagisa Fujimi, piacere mio - aggiunse con un sorriso solare
    - Avevo ragione dunque, sei una delle digiprescelte che hanno combattuto contro i padroni delle tenebre. Sai eri la mia preferita - raccontò raggiante come se avesse ricevuto in dono un regalo molto speciale e prezioso, chissà forse avrebbe fatto amcicizia con quella ragazza.
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  8. MimiTachikawa10
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    Mimi Tachikawa


    i6c

    <<piacere Nagisa Fujimi>> le disse sorridendo mentre si stringevano la mano, poi come si aspettava la riconobbe, le rispose: <<si sono io>> le disse rattristandosi, in un tono un po sommesso <<anche se credo che di noi ragazze, sia stata Kari la più forte, io......bhè, non credo di essermi riuscita a distinguere chissà quanto, sono gli Yagami che hanno fatto il massimo, senza di loro, non so dove il resto del gruppo....il resto di noi dove sarebbe potuto arrivare......, Kari a dimostrato il coraggio, la forza, determinazione......impensabili almeno per la maggior parte di noi, si è consegnata a Myotismon per salvare Matt e Sora, anche con il rischio di essere uccisa, pur di far cessare il combattimento e Tai......ci ha praticamente guidato, senza curarsi del pericolo, senza avere mai un cedimento, malgrado avrebbe potuto rimetterci la vita, non gli è importato di rischiare di andare avanti, pur di proteggerci, di far finire quella follia che avrebbe potuto sterminaci tutti. Poco dopo il nostro primo combattimento con Metalseadramon, io litigai con lui, perchè non credevo che continuare a combattere fosse la cosa migliore, non volevo continuare a vedere morti fra i nostri amici digimon, ma........adesso non ne sono più sicura.......è vero non volevo che più nessuno soffrisse, però......i padroni delle tenebre erano troppo forti per noi, se ci fossimo fermati, loro non avrebbero aspettato altro, ci avrebbero schiacciati come formiche, l'ho visto quando T.k è stato costretto a seguire Puppetmon, lui a provato a fidarsi e Puppetmon.....l'ha tradito a cercato di ucciderlo, di vendicarsi....... eppure non era andato da Puppetmon con aria minacciosa, cercando di ucciderlo, questo è venuto dopo, quando ha scoperto le sue intenzioni, Puppetmon ha fatto in modo di avvicinare T.k con l'inganno, fingendo di voler giocare con lui, già con l0intento di ucciderlo, di voltargli le spalle e tenerlo in trappola.....e attirare anche noi nel suo tranello, per distruggerci tutti, per fortuna che non è andata come lui aveva sperato, aveva solamente sottovalutato T.k, non immaginava che quel ragazzino era troppo furbo per essere attirato nella sua trappola, per crederci e e cascarci in pieno, è scappato è ci ha avvertito dei suoi piani. Adesso so......non ci sarebbe potuto essere scampo per noi, era solo questione di tempo......Tai........Adesso capisco che non aveva altra scelta, che poteva solo provare a determinarci per.......evitare che diventassimo facile mirino per i nemici, senza poterci fare del male, senza che potessero distruggerci, solo adesso so quanta forza abbia dovuto avere per non perdere la speranza, per non essere sopraffatto dal panico, per continuare, nonostante tutto e di non mollare mai, fino alla fine......Se io avessi avuto solo un decimo della forza, della determinazione.....che lui e sua sorella sono riusciti a dimostrare, io...........io.........non so cosa avrei fatto, però di certo non sarei stata quella ragazzina capricciosa che ha portato tanti guai a tutti, almeno avrei potuto sapere di non aver causato tanti problemi, anche senza fare niente di che, anche rimanendo in disparte, ma almeno di non aver causato problemi. Per quanto io possa cercare di negarlo, di non farci caso e fare finta di niente, non posso evitare di pensare che Chumon e morto per colpa mia, per la mia paura, per la mia mancanza di coraggio, perchè non ho saputo essere decisa, perchè non ho saputo dimostrare la forza di kari, la forza di entrambi.......quanto avrei voluto avere almeno un pizzico della loro forza........>> disse con un pizzico di amarezza nella voce, quasi piangendo, rattristandosi considerevolmente, ma mano che proseguiva con il suo racconto, si accorse che il tono della voce gli tremava. Sperava che la sua nuova amica non l'avesse giudicata e che non l'avesse odiata, per quello che era stato, per come si era comportata......e che non avesse voluto vederla mai più, sperò sinceramente che questo non accadesse, anche se, se così fosse stato, non avrebbe potuto dargli torto, lei ne era cosciente, dopotutto anche lei stessa si era odiata per quanto era accaduto, per come si erano svolte le cose, anche se a volte la paura ti portava a comportarti con non vorresti, lei si sentiva un mostro per quel che aveva fatto, non poteva non sentirsi sulla coscienza la morte del Digimon. Come avrebbe potuto biasimare la sua amica, se non fosse riuscita ad accettare ciò che aveva fatto? Quando lei stessa ne era consapevole? Non poteva. Sperava solo che avesse potuto aiutarla, aiutarla ad accettare, a farsene una ragione, una ragione che lei non riusciva a trovare. Sapere che anche lei avesse fatto qualcosa di buono, che anche lei fosse stata utile al gruppo, che non avesse provocato solo problemi, solo pasticci, forse era quello di cui aveva più bisogno, anche se era sicura che non fosse così, adesso riusciva a vedere solo il peggio, a volte capita dopo tanto tempo......che quel che ti rimane sono solo i ricordi peggiori, quando in niente riesci ad intravedere la luce. Non sapeva più cosa fare, come comportarsi, perchè era sicura che probabilmente il gruppo sarebbe potuto essere diverso senza di lei, avrebbe avuto meno problemi, lei era stato solo un ostacolo che loro non avrebbero avuto avere con loro, non avrebbero voluto fra i piedi. Voleva solo smettere di sentirsi così. Voleva solo dare un senso alla sua vita. Dare un senso alla sua avventura a Digiworld.





    Edited by MimiTachikawa10 - 25/11/2013, 01:24
     
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